Sciogliere la Parola...

Non si tratta di scioglilingua, ma di sciogliere come una pastiglia medicinale questa potente vitamina nel mondo personale, sociale, religioso e universale.
La potenza della Parola, finchè è asettica,
e non entra in simbiosi col nostro mondo, a nulla vale.
E le spiegazioni di essa, peggiorando la situazione, la rendono invivibile, allergica e cristallizzata in una religione che non entra mai in relazione con l'umanità, e invece del dialogo (che pur apparentemente e falsamente è conservato) accentua il dogmatismo, l'integralismo e il logorrismo incapace di farsi vita.
L'intelligenza sulla Parola non rende affatto intelligente la Parola, anzi la maschera di ipocrisia e la rende sempre più lontana dal cuore umano...e anche da quello divino.
Fare esperienza della Parola, invece, rende l'analisi di essa uno sciogliere nel sangue umano e nel tessuto universale la potenza e l'efficacia di essa, al di là di ogni misurazione umana.
Spesso sono gli incapaci umanamente, i folli e le assurdità a renderla più appetibile.
Spesso sono le intelligenti spiegazioni a ridurla a cagnetta di compagnia di una teologia superba e incapace di interagire con l'umanità e con la stessa divinità.
Sciogliere la Parola è un compito urgente, ma sopratutto un dono che viene accolto nell'accorgersi e nel meravigliarsi della sua presenza rinnovante e rivitalizzante nella coscienza universale.
Allora, solo allora, la Parola viene gustata e sentita fin nel midollo delle ossa, partecipe fino in fondo e appieno di ogni vissuto, umana come l'umano e divina come il divino, in modo naturale proprio come la sua e nostra natura.
Senza sforzi, senza concentrazioni, senza intelligenze orgogliose di dogmatismi perduti nel proprio io, la Parola può fare capolino nel gioco della nostra storia, recandole significato, orientamento e fine, perchè ogni cosa sia sempre inizio di novità e mai fine a se stessa.
Sciogliere la Parola è scegliere la Parola, ma sopratutto accorgersi di essere scelti, amati e coniugati in questa realtà misteriosa e sorprendente che illumina il mondo con l'equilibrio della sua serenità.

* * * * " STEREUANGHELION "

La Parola del Vangelo non dice solo quello che gli facciamo dire, ma va oltre; in essa appare una dimensione nuova che il solo udire con fretta non permette di captare; occorre avere una capacità nuova di ascoltare e di vedere, un'ottica diversa, che apre la Parola, facendo intravedere, sentire e gustare la realtà che sta oltre se stessa e noi.
Provare per credere...
Sapete che cosa sono gli " STEREOGRAMMI "...
Gli stereogrammi altro non sono che una realta' "virtuale":
una immagine all'apparenza semplice o inutile
che in realta' cela un'altra immagine nascosta al suo interno!
Non si puo' credere o pretendere di vedere l'immagine tridimensionale nascosta in uno stereogramma , in una condizione di tensione o di "arrabbiatura":, di fretta o di distrazione; vedere uno stereogramma e' come degustare - come per un vino - la Parola:
...occorre meditazione.
Anzi, quando ci si predispone ad osservare uno stereogramma , e ci si "perde" nell'immagine che si ha di fronte, avviene quello che forse per anni si e' cercato di ottenere :
...il massimo del rilassamento fisico e una grande soddisfazione psichica.
Insomma, quando arrivi ad esplorare l'immagine contenuta nello stereogramma, ti rilassi profondamente e a tutti i livelli per alcuni minuti e ti senti appagato.
            Ma come fare per vedere queste immagini nascoste ?            
La visione stereoscopica contiene un trucco, indipendentemente dalla tecnica che si utilizza: quello di dare ad ogni occhio un'informazione leggermente diversa.
A quel punto, dopo aver imparato la tecnica giusta, occorrono pochi secondi per poter visualizzare le stupende immagini tridimensionali nascoste negli stereogrammi.
Ovvero improvvisamente la pagina diventa sfuocata, passa da due a tre dimensioni e dallo sfondo emergono e si modellano livelli di prospettiva diversi, parole, forme, figure...
Ad eccezione di alcuni stereogrammi che necessitano di impiego di visori o particolari apparecchiature, gran parte delle immagini tridimensionali possono essere visualizzate ad occhio nudo.
Esistono due tecniche particolari che permettono la stereovisione:
La tecnica in parallelo (e' come se guardassi qualcosa in lontananza): il punto di messa a fuoco deve essere oltre, ma non troppo, il piano contenente lo stereogramma.
Ad esempio: metti a fuoco un oggetto a circa 1 - 2 metri di distanza; interponi tra l'oggetto e i tuoi occhi uno stereogramma muovendolo avanti e indietro lentamente in modo tale da trovare la posizione in cui dall'immagine sfuocata "esce", "si sprigiona" l'immagine tridimensionale.
Non cercare di mettere a fuoco il monitor o il foglio...aspetta ...a tal punto l'immagine sara' perfettamente a fuoco.
A volte l'immagine appare poco per volta, a volte improvvisamante.
La sensazione, comunque, è stupenda.
La tecnica incrociata (richiede l'incrocio degli occhi): interponi un dito o una penna tra l'immagine e gli occhi.
Mantenendo così gli occhi, sposta la tua attenzione sull'immagine.
Poi regola gradualmente la distanza tra dito e immagine.
Al raggiungimento della posizione corretta attendi...aspetta...
apparira' l'immagine tridimensionale.
Gli stereogrammi ci danno anche
un "insegnamento morale":..."spesso l'apparenza inganna".
Ci propongono inoltre
un "insegnamento pratico" su come..."guardare oltre le apparenze".

Raccontiamoci una Fiaba...

Un boscaiolo e sua moglie, non avendo più di che sfamare i loro 7 figli,
decidono di abbandonarli nel bosco.  
Il più piccolo dei fratelli, Pollicino, avendo udito per caso la conversazione dei genitori, si riempie le tasche di sassolini bianchi.  
Il giorno dopo, quando i genitori condussero i figli nella foresta con una scusa, Pollicino lascia cadere i sassolini dietro di sé; seguendo questa traccia riesce a riportare i fratelli a casa.
Il giorno dopo la cosa si ripete, ma questa volta Pollicino ha a disposizione, per segnare il sentiero, solo briciole di pane, che vengono mangiate dagli uccelli.
I 7 fratellini, perduti nel bosco, chiedono ospitalità in uno stupendo palazzo.
La padrona di casa decide di accoglierli, ma li avverte che il marito è un Orco che mangia i bambini, e nasconde i 7 fratelli con cura per proteggerli.
Quando il marito rientra, però, sente odore di carne fresca (pronunciando la celebre "Ucci ucci, sento odor di cristianucci") e presto scopre gli intrusi, decidendo di mandarli a morte il giorno successivo.
Nel frattempo Pollicino scopre che l'Orco ha 7 figlie, che egli ama tanto da aver donato a ciascuna di loro una coroncina.
Nottetempo, si introduce nella camera delle orchette, sottrae loro le corone, e le appoggia sulla testa dei propri fratelli.
L'Orco, svegliatosi nella notte con l'intento di sgozzare i bambini, viene tratto in inganno dalla "sostituzione" e sgozza le proprie figlie.
Pollicino e i suoi fuggono e l'Orco, avendo scoperto della tragedia avvenuta a causa dell'astuzia di Pollicino, indossa gli stivali delle 7 leghe per raggiungere i bambini in fuga.
Anche questa volta Pollicino lo supera in furbizia; aspettando che l'Orco si addormenti, Pollicino gli ruba gli stivali e torna dalla moglie dell'Orco.
Le racconta che l'Orco è stato rapito dai briganti che vogliono un riscatto.
La donna dà tutto l'oro che possiede a Pollicino, che può tornare con i fratelli dal padre con denaro sufficiente a liberarli per sempre dalla fame.
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* Come la Parola di Dio è simile a quei sassolini e briciole?...
** Come l'atteggiamento del cristiano e di Pollicino si assomigliano?...
*** Come per Pollicino, il cristiano quali atteggiamenti positivi può vivere?...
**** Come in Pollicino, quali atteggiamenti del Vangelo sono simili nella vita?...

______ ART&UANGHELION


Prezioso e molto gradito il dono che Fabio ci fa del ritratto dell'Addolorata,
poi abbracciata al suo Gesù sulla croce.
Un'opera di intenso colore e densità di strati che si accostano in quel movimento dell'atmofera esteriore attorno alla croce, quasi a contrastare il nero cupo dell'Amante piangente curvo sotto la tenebra, in basso; ma trasformantesi, poi, in una risalita amorosa, nell'innalzarsi verso quel cielo che riveste la Donna dipingendola del suo blu.
Quasi una metamorfosi dalla tenebra alla luce, dal basso all'alto,
dal distacco penoso all'abbraccio amoroso.
Il dramma emerge da quei densi colori che pare quasi che fremano, a contorno, in un cielo che partecipa allo stesso destino prima, e poi all'evento prodigioso.
La Madre sembra rianimare
col soffio del suo materno amore il Figlio,
quasi intermedia potenza e anticipo del suo Spirito di Resurrezione.
Un'opera che raccoglie il fatto e lo trasforma in miracolo colorito,
  invitandoci a partecipare all'atto dell'amore Materno.

Oltre la serietà...


Lazzaro
La Parola di Dio va presa con coscienza, sì, 
ma mai con troppa serietà.
Infatti, ogni volta che ci si affanna su di essa con l'anima e il corpo, e studiandola minuziosamente, succede che essa si appesantisce della nostra esagerata serietà, e perde il suo valore di serenità che invece appieno ci voleva comunicare.

Trenta denari






A volte, certe realtà di Dio si allontanano dal mondo proprio per questo: non permettiamo loro di condividerne il desiderio di serenità.

Erode



Aprire un sorriso sulla Parola non solo la rende più accessibile e accogliente, ma ci ricorda che l'incontro con il Vangelo non è mai anzitutto uno studio, ma essenzialmente un incontro.

Saper prendersi in giro non è solo un gioco umano, ma anche divino: l'avventura dell'amore, attraverso il sorriso e la situazione della ricerca della verità, riveste le cose serie della realtà più vera: l'essenza, lo spirito che le avvalora.

Fuga in Egitto
Quasi un profumo invisibile ma che si effonde dell'atmosfera nuova che spesso solo l'ironia può ricreare.

I Pastori

Reinterpretare l'umano attraverso l'avventura del sorriso è la caratteristica della Parola, che altrimenti risuona freddamente seriosa e pesante in chi la annuncia e chi la riceve.

Moltiplicazione dei pani
La stessa realtà, detta in modo diverso, fa vivere o morire l'avventura della fede. Per questo è necessario lo "spirito" del dire e del fare.

Lo storpio guarito
E allora, con un sorriso, anche il Vangelo illumina la vita dell'Universo.
Ascensione

Dalle tentazioni alle possibilità

Avere tra le mani una Parola Sacra, da qualunque punto di vista, può diventare una grande tentazione: con essa possiamo infatti accrescere la nostra potenza umana, celandola dietro le apparenze e le appartenenze religiose.    E così, ecco che la Parola rivelata in dono diventa un diritto di proprietà e un controllo del mio io sull'altro, del potere della mia coscienza personale su quella collettiva.   E le conseguenze sono disastrose assai: dal glaciale dogmatismo, che si instaura al posto della vitalità del dogma, sottoponendo il progresso umano al regresso nel passato, al fanatismo religioso, al rito diventato ritualismo, fino al blocco totale dell'esperienza della fede, a favore di una dottrina asettica e impermeabile al dialogo e a ogni tipo di confronto.
La tentazione, a questo punto, diventa doppiamente falsa e ipocrita, mascherandosi dietro la sacralità della Parola, al fine di evitare qualunque apertura, e inattacabile dal basso, perchè giustificata - anche se solo umanamente - dall'alto.
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Occorre ritornare a riprenderci le originali e naturali possibilità, superando così, attraverso l'umile atteggiamento dell'accoglienza e l'atto semplice dell'esperienza, la tentazione di mortificare la Parola Sacra, che ci viene invece proposta per l'energia della vita a tutti i livelli.    Il porre alla base umana occasioni di confronto, senza far perdere - anzi, chiarendo e rafforzando - le diversità e originalità, è ripartire dal positivo del progresso morale globale, universale.    La Parola Sacra, rivisitata e rivissuta nell'incarnazione dell'esperienza umana aperta al confronto, riceve l'"humus" necessario per crescere e per far crescere questa nostra umanità.   Il potere della Parola in noi passa allora dall'andare "contro" all'andare "oltre"; l'emblema passa dal segno della morte al segno della vita; il dogmatismo si sgonfia, a favore del dogma vivo e vivificante; il fanatismo si amalgama attraverso il confronto e rinasce nel dialogo, l'involuzione si converte in evoluzione e apertura; la confusione e la separazione passa dal caos all'ordine che riqualifica in modo netto e schietto l'originalità in cammino.
E la Parola, non più dissacrata dall'umano,
ritorna a vivere come Mistero nuovo e rinnovante
della mente, del cuore e dell'anima Universale.

. . . " Vergini Stolte e Vergini Sapienti "

Vi ricordate quella Parabola delle 10 Vergini, 5 sapienti e 5 stolte?...
Applichiamo un'assonanza tra questa Parabola e le nostre mani, cioè accostando le 5 sagge alle nostre 5 dita che richiamano un atteggiamento positivo, e le 5 stolte che si collegano alle 5 dita della mano che richiamano un segno in negativo...
Le cinque (dita) Stolte (segni negativi):
. POLLICE .
Il dito pollice verso il basso, segno della condanna, del no in negativo, della negazione della situazione che ho di fronte, del voler far morire, dell'uccidere moralmente e fisicamente la realtà che ho di fronte.
. INDICE .
Segno di un dito che addita, che accusa, che vuole scaricare il (pre)giudizio, diventa il "puntare il dito" in segno di morte, di negatività.
. MEDIO .
Sappiamo bene quante volte questo segno del dito medio innalzato indichi disprezzo, insulto delle persone e delle realtà, desiderio di vendetta e augurio di morte.
. ANULARE .
Questo dito, detto anulare proprio per l'anello che deve avere, diventa simbolo dell'infedeltà quando, invece di tenerlo, lo si toglie, volgendosi alla falsa libertà.
. MIGNOLO .
Segno della piccolezza come disprezzo, inutilità, futilità delle realtà che viviamo; in un mondo che punta alla grandezza, è segno del nulla di valore e disprezzo per ciò che è "piccolo".

Le cinque (dita) Sagge (segni positivi):
. POLLICE .
Il pollice in su: segno dell'OK di una realtà, della condivisione, dell'assenso, della partecipazione, del sì, dell'essere favorevole e d'accordo: ecco la prima saggezza.
. INDICE .
Dito indicatore, che insegna additando, richiamando, indicando la strada, la via, mostrando il cammino, che mostra dove c'è una realtà da seguire, dove cercare.
. MEDIO .
Sta in mezzo, questo dito, tra gli altri, richiamando l'equilibrio, il saper saggiamente equilibrare le cose, il porsi a metà come saggezza, come mediazione equilibrata.
. ANULARE .
Il dito che richiama la fedeltà, sul quale si è chiamati a porre la "fede" segno dell'atteggiamento positivo e fedele di una persona all'altra, alle situazioni.
. MIGNOLO .
La piccolezza come richiamo, come segno indicatore del programma di vita del farsi piccoli nello spirito, nel servizio all'altro, nel diminuire il nostro io, nel farsi piccoli.